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Alan De Candiziis, studente della V edizione del Master e oggi Production Manager presso The italian Sea Group ci racconta la sua esperienza.
In occasione del XX compleanno del Master in Yacht Design, abbiamo intervistato gli Alumni delle prime edizioni MYD che si sono distinti nel panorama mondiale dello yachting.
A voi la nostra intervista a Alan De Candiziis, studente della V edizione del Master e oggi Production Manager presso The italian Sea Group.
Scopri la sua esperienza!
1. Puoi dirci “chi sei”, di cosa ti occupi oggi e con quale ruolo all’interno della realtà dove lavori?
Dopo una laurea in architettura al Politecnico di Milano e il conseguimento dell’abilitazione, ho maturato la necessità di fare un Master in Yacht Design per inseguire il sogno, che già da bambino, mi inseguiva; costruire le barche.
Il corso post laurea mi ha aperto le porte del lavoro proiettandomi nel prestigioso Gruppo Ferretti, dove ho lavorato per 12 anni, in diversi stabilimenti e con diversi ruoli, fino all’ultimo ricoperto come Industrial Engineering Supervisor.
Finita la bellissima avventura in Pershing, ho deciso di accogliere la sfida di Maori Yacht, ricoprendo il ruolo di Production Manager.
Da Gennaio 2018 lavoro presso The Italian Sea Group, cantiere diventato una certezza per il panorama dei mega yacht capace di confrontarsi con il Nord Europa senza nessun timore.
2. Qual è stato il ruolo della formazione, e in particolare del Master in Yacht Design del Politecnico di Milano, per arrivare dove sei oggi?
Tutti i miei passaggi formativi sono parte integrante del mio percorso lavorativo, in particolare il Master è riuscito a colmare le prime lacune prima di entrare nel mondo della nautica, ha gettato le basi del disegno architettonico navale e in maniera semplice ma completa, ha saputo trasmettermi le fondamenta della fluidodinamica.
3. Un momento importante o un aneddoto della tua esperienza al Master?
Il ricordo tecnico che non dimenticherò mai è stata la possibilità di visitare un wally a vela di 24mt appena varato, sono rimasto assolutamente sbalordito dalla bellezza e dall’eleganza di quella nave ed oggi, con l’esperienza vissuta, ripenso a quanti sforzi possa aver sviluppato quella produzione per produrre tanta maestosità.
Altro aneddoto, meno navale, ma indelebile è di aver conosciuto mia moglie durante la discussione della mia tesi, lei era iscritta all’anno successivo, sempre del Master, e qualche parola su interessi comuni ci ha uniti, praticamente una famiglia nautica.
4. La prima parola che ti viene in mente pensando al Master.
Quando penso al Master la prima parola che mi viene in mente è LAVORO, mi ha fatto capire la cantieristica, i vari ruoli al suo interno, i diversi sbocchi professionali e come poter sviluppare il mio percorso di crescita in base alle attitudini.
5. Quale consiglio daresti a un giovane che sogna di diventare yacht designer / di intraprendere questo percorso formativo?
In più occasioni ho avuto modo di incontrare giovani progettisti, quasi sempre tutti preparati, ma da subito riesco a riconoscere chi proviene da mio stesso percorso e ha frequentato il Master in Yacht Design del Politecnico. Forse li riconosco facilmente perché ho vissuto in prima persona quell’esperienza, ma è sicuramente una garanzia appena si entra nel mondo del lavoro.
Potessi consigliare ai giovani che ci leggono, approfittate di questa possibilità perché vi indicherà la giusta strada, ma soprattutto vi darà gli strumenti per poterla percorrere adeguatamente.